È risaputo che nelle grandi città il tasso di criminalità è notevolmente superiore rispetto a quello di paesi oppure di piccoli comuni, dove la malavita riesce a diffondersi con più difficoltà.
Questo comportamento dipende in primo luogo dal fatto che il numero di abitanti è più contenuto, le occasioni di delinquere sono minori e spesso la conoscenza reciproca offre sicurezza.
Le metropoli, soprattutto se affacciate sul mare e quindi sedi di porti trafficati, rappresentano invece il terreno ideale per azioni criminose, che in alcuni contesti raggiungono livelli allarmanti. Infatti, per esempio, anche Genova è una città a rischio furti domestici.
Negli ultimi cinque anni la paura dei cittadini è aumentata in modo esponenziale non soltanto a causa di un considerevole incremento di furti e rapine, ma anche per le modalità con cui questi reati vengono commessi.
I malviventi, infatti, sono ormai orientati a penetrare nelle case anche se abitate, mettendo in pericolo e terrorizzando le persone, anche soltanto per rubare un bottino insignificante.
Inoltre, è sempre più diffusa la tendenza a rompere e rovinare mobili e complementi d’arredo, anche senza rubare nulla, per un perverso desiderio di devastazione.
Secondo alcune statistiche reati di questo genere avrebbero subito un incremento di oltre il 15% negli ultimi 3 anni, soprattutto per quanto riguarda i tentativi di furto in case isolate circondate da parchi e giardini.
La criminalità predatoria, che è quella di furti, scippi e rapine, si è incentrata anche su aree economicamente meno ricche, come città di medie dimensioni oppure comuni limitrofi alle metropoli.
Si parla di un costante aumento di reati in molti hinterland di capoluoghi di provincia, dove solitamente i controlli da parte di polizia e carabinieri sono meno tempestivi a causa della limitata disponibilità di personale.
Se Roma detiene ormai da anni il record italiano per furti d’auto e in appartamento e Milano è la provincia con più reati denunciati ogni 100.000 abitanti, anche Bari ha raggiunto un livello piuttosto allarmante di rischio-criminalità.
Vantaggi derivanti dall’impiego di impianti antifurto
Per difendere le proprietà esistono due tipi di sistemi di protezione, che sono:
• protezione passiva, che si realizza mediante l’installazione di cancelli, inferriate, porte blindate e infissi corazzati;
• protezione attiva, che si ottiene montando impianti d’allarme.
I vantaggi offerti dai sistemi di protezione attiva sono di alto livello in quanto permettono di monitorare efficacemente la casa H24 tutti i giorni dell’anno, mediante videocamere di sorveglianza interne ed esterne che, servendosi di specifici sensori sono in grado di rilevare presenze e movimenti sospetti.
Oltre a registrare immagini e video, questi dispositivi inviano in tempo reale una notifica al device di riferimento, che può quindi monitorare anche da remoto la situazione logistica.
La scelta di installare videocamere antifurto è particolarmente utile nelle grandi città, dove la malavita è meglio organizzata e dove l’indice di rischio è molto elevato.
Qual è il quartiere più pericoloso di Bari
Secondo le annuali classifiche del Sole 24 Ore, recentemente Bari ha scalato di ben 6 posti la classifica della criminalità, conquistandosi un posto di primo piano nella mappa delle città più pericolose d’Italia.
Questi dati sono stati elaborati in base ai così detti “reati emersi”, che sono quelli denunciati alle Forze dell’Ordine, senza tenere conto dell’enorme numero di “reati sommersi”, mai denunciati per paura, per omertà oppure per sfiducia verso gli organi competenti.
Negli ultimi mesi, Polizia e Carabinieri hanno riferito un numero di 3350 denunce per 100.000 abitanti nella città di Bari, un numero impressionante oltre che decisamente allarmante.
Le ragioni di questo sensibile incremento della criminalità sono varie: innanzi tutto la presenza di un grande porto, attraverso cui transitano ogni giorno migliaia di persone che non possono essere controllate in nessun modo.
Secondo il Sole 24 Ore sarebbero proprio i quartieri adiacenti al porto ad essere i più pericolosi, soprattutto durante le ore notturne, quando la vigilanza si allenta e i malintenzionati possono agire indisturbati.
Anche il quartiere San Paolo Vecchio, meglio conosciuto come “Cep” (Centro di Edilizia Popolare) è considerato una zona molto pericolosa. Da quando è sorto nei primi anni ’60 è diventato uno dei principali punti di raduno di persone abituate a delinquere.
Situato all’estrema periferia ovest della città, questo rione ospita ancora alcuni insediamenti spontanei abitati da individui poco abbienti.
Non bisogna dimenticare che in questa città sono molto presenti i clan che da generazioni si tramandano il potere su determinate zone, che si insinuano sul tessuto sociale e commerciale del capoluogo, incentivando un importante volume di affari criminali come urti, scippi e rapine.
Oltre a questi quartieri cittadini, Bari è famosa anche per la massiccia frequenza di criminalità anche in periferia, nel territorio cosiddetto “metropolitano provinciale”, che si caratterizza per azioni criminose mirate prevalentemente ai furti nelle abitazioni.
Essendo sede di un porto di importanza nazionale e internazionale, questa città è diventata un punto di riferimento anche per lo smistamento di notevolissimi quantitativi di droga, che aumenta la presenza di malviventi in tutti i quartieri.
Le principali attività lucrative rimangono comunque furti, estorsioni, usura e scippi.
Furti a Bari: come proteggersi?
Le zone di Bari in cui la percentuale di furti è maggiore sono le seguenti:
• quartiere San Paolo;
• quartiere San Pio;
• Borgo antico;
• Carbonara;
• zona della Libertà;
• quartiere San Girolamo.
In simili contesti urbani il rischio di furti in casa è alto sia quando le abitazioni sono disabitate (utile infatti sapere come proteggere una casa isolata) che in presenza dei proprietari.
La malavita organizzata infatti si è sviluppata con ampie ramificazioni omertose, che consentono ai clan di proteggersi reciprocamente passandosi informazioni utili per i reati da compiere.
L’unico modo che i cittadini hanno per contrastare, almeno in parte, questo fendente, è quello di installare sistemi antifurto efficaci e collegati h24 alle centrali operative delle forze dell’ordine, che, in caso di allerta, possono intervenire tempestivamente.
Nel centro storico di Bari le abitazioni sono prevalentemente appartamenti in stabili antichi e quindi facilmente aggredibili per la mancanza di sistemi di difesa passiva.
Proprio per questo motivo sarebbe opportuno potenziare quelli attivi, che si servono di sensori di rilevamento e barriere a infrarossi perimetrali, associati a telecamere di sicurezza attive h24.
Come proteggere il proprio appartamento in centro a Bari
Per proteggere la propria abitazione nel centro di Bari, bisogna tenere conto prima di tutto della particolare planimetria degli immobili, che si sviluppano principalmente in altezza e sono piuttosto ammassati gli uni con gli altri.
Le aree condominiali e le palazzine del centro urbano si trovano soprattutto nel cosiddetto “quadrilatero”, che è da sempre considerato una zona ad alto rischio, dove vivono i principali boss della criminalità organizzata.
I cittadini intenzionati ad aumentare la sicurezza delle proprie abitazioni dovrebbero installare sistemi antifurto di ultima generazione, che proteggono non soltanto la porta di ingresso ma tutti i punti più vulnerabili come finestre, terrazze, balconi, solai e mansarde.
Dove acquistare impianti antifurto a Bari?
Per avere la garanzia di proteggere la propria abitazione con un impianto di ultima generazione installato da tecnici altamente qualificati, è consigliabile rivolgersi ad aziende specializzate in questo settore come Sicuritalia, che da oltre sessant’anni opera per la difesa di contesti abitativi, negozi e strutture pubbliche.
Grazie a una vasta gamma di prodotti e servizi all’avanguardia, l’azienda è in grado di rispondere a qualsiasi esigenza anche per la capillare diffusione dei suoi centri di assistenza, presenti in 66 sedi territoriali.
In particolare, in Puglia sono disponibili filiali a Bari, Brindisi, Barletta, Trani e Andria, per assicurare una gestione diretta su tutta la regione.