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11/09/2025 - Qatar - Vertice arabo-islamico straordinario convocato a Doha

11/09/2025 - Qatar - Extraordinary Arab-Islamic Summit convened in Doha

11/09/2025 - Yemen - Bombardamenti israeliani su obiettivi Houthi causano 35 vittime

11/09/2025 - Yemen: Israeli airstrikes on Houthi targets kill 35

08/09/2025 - Francia - Caduto il governo Bayrou

08/09/2025 - France - The Bayrou government falls

08/09/2025 - Guyana - Irfaan Ali eletto nuovamente Presidente

08/09/2025 - Guyana - Irfaan Ali re-elected President

07/09/2025 - Brasile - Manifestazioni pro e contro Bolsonaro per il 203°anniversario dell'indipendenza

07/09/2025 - Brazil - Pro- and anti-Bolsonaro demonstrations mark the 203rd anniversary of independence.

 

11/09/2025 - Qatar - Vertice arabo-islamico straordinario convocato a Doha

La capitale del Qatar, Doha, ospiterà il 14 e 15 settembre un vertice arabo-islamico straordinario dedicato alla crisi in corso nella Striscia di Gaza e al recente attacco israeliano. L’iniziativa, sostenuta dall’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC) e dalla Lega Araba, mira a consolidare una posizione unitaria del mondo arabo e musulmano di fronte all’intensificarsi delle operazioni militari israeliane e all’aggravarsi della situazione umanitaria nel territorio palestinese. Il vertice, che riunirà capi di Stato, ministri degli Esteri e rappresentanti di alto livello di oltre 50 Paesi, si inserisce in un contesto di forti pressioni diplomatiche, con crescenti richieste di un cessate il fuoco immediato e di aperture concrete per un corridoio umanitario internazionale. La scelta di Doha come sede non è casuale: il Qatar mantiene da anni un ruolo centrale nella mediazione con Hamas e ha spesso fornito sostegno economico e logistico alla popolazione di Gaza, ponendosi come interlocutore privilegiato nelle trattative regionali. Secondo fonti diplomatiche, i temi principali all’ordine del giorno comprenderanno la condanna delle operazioni militari israeliane, il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina, la possibilità di sanzioni o misure economiche coordinate contro Israele e l’attivazione di aiuti umanitari d’urgenza. Non è esclusa inoltre la discussione di una richiesta congiunta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un intervento immediato a tutela dei civili.

 

11/09/2025 - Qatar - Extraordinary Arab-Islamic Summit convened in Doha

Qatar's capital, Doha, will host an extraordinary Arab-Islamic summit on September 14 and 15, focusing on the ongoing crisis in the Gaza Strip and the recent Israeli attack. The initiative, supported by the Organization of Islamic Cooperation (OIC) and the Arab League, aims to consolidate a united position among the Arab and Muslim world in the face of intensifying Israeli military operations and the worsening humanitarian situation in the Palestinian territory. The summit, which will bring together heads of state, foreign ministers, and high-level representatives from over 50 countries, comes amid intense diplomatic pressure, with growing calls for an immediate ceasefire and concrete openings for an international humanitarian corridor. The choice of Doha as the venue is no coincidence: Qatar has played a central role in mediating with Hamas for years and has often provided economic and logistical support to the people of Gaza, positioning itself as a privileged interlocutor in regional negotiations. According to diplomatic sources, the main agenda items will include condemnation of Israeli military operations, international recognition of the State of Palestine, the possibility of coordinated sanctions or economic measures against Israel, and the activation of emergency humanitarian aid. Discussion of a joint request to the United Nations Security Council for immediate intervention to protect civilians is also possible.

 

11/09/2025 - Yemen - Bombardamenti israeliani su obiettivi Houthi causano 35 vittime

L’Aeronautica israeliana delle IDF ha lanciato una lunga operazione aerea su aree controllate dagli Houthi nella capitale yemenita Sana'a e nella provincia di al-Jawf, colpendo campi militari, una sede della propaganda e un deposito di carburante. Gli attacchi sono stati definiti una risposta ai ripetuti lanci di missili balistici e droni degli Houthi contro Israele, incluso un recente attacco con drone sull'aeroporto Ramon. Le Forze di Difesa Israeliane riferiscono di 35 morti e 131 feriti nell'operazione contro il gruppo, condotta con oltre 10 aerei da caccia che hanno sganciato circa 30 ordigni su 15 obiettivi. Gli Houthi hanno affermato di aver respinto gran parte dell’attacco, di fatto non confermando le dichiarazioni israeliane.

 

11/09/2025 - Yemen: Israeli airstrikes on Houthi targets kill 35

The Israeli Air Force (IDF) launched a lengthy air operation on Houthi-controlled areas in the Yemeni capital Sana'a and al-Jawf province, striking military camps, a propaganda facility, and a fuel depot. The attacks were described as a response to repeated ballistic missile and drone launches by the Houthis against Israel, including a recent drone attack on Ramon Airport. The Israel Defense Forces reported 35 deaths and 131 injuries in the operation against the group, which involved over 10 fighter jets dropping approximately 30 bombs on 15 targets. The Houthis claimed to have repelled much of the attack, effectively refusing to confirm Israel's claims.

 

08/09/2025 - Francia - Caduto il governo Bayrou

Il governo guidato dal centrista François Bayrou è caduto meno di nove mesi dopo l’insediamento, a seguito del voto di sfiducia dell’Assemblée Nationale, con 364 contrari contro 194 favorevoli. Bayrou aveva richiesto il voto come test politico di coraggio e si prepara a rassegnare le dimissioni, mentre il presidente Emmanuel Macron è ora chiamato a nominare il quinto primo ministro dall’inizio del suo secondo mandato nel 2022. La crisi ha al centro le fragili finanze pubbliche della Francia. Il deficit 2024 ha raggiunto il 5,8% del PIL, quasi il doppio del limite stabilito dall’Unione Europea, e il debito pubblico supera i 3,3 trilioni di euro, pari al 114% del PIL. Bayrou aveva proposto tagli per 44 miliardi di euro entro il 2026, includendo la riduzione di festività pubbliche, misure che sono state fortemente criticate dall’opposizione e giudicate impopolari. La caduta del governo espone Macron a un parlamento profondamente frammentato, con evidenti difficoltà nel far approvare la legge di bilancio e nel contenere la crescente agitazione sociale, mentre sindacati e movimenti grassroots hanno già annunciato scioperi e proteste nei prossimi giorni. Macron, al momento, esclude un nuovo scioglimento del Parlamento e conferma la volontà di rimanere in carica fino al 2027. 

 

08/09/2025 - France - The Bayrou government falls

The government led by centrist François Bayrou fell less than nine months after taking office, following a no-confidence vote by the National Assembly, with 364 votes against and 194 in favor. Bayrou had called for the vote as a political test of courage and is preparing to resign, while President Emmanuel Macron is now called upon to appoint his fifth prime minister since the beginning of his second term in 2022. The crisis centers on France's fragile public finances. The 2024 deficit reached 5.8% of GDP, nearly double the limit set by the European Union, and public debt exceeds €3.3 trillion, equivalent to 114% of GDP. Bayrou had proposed cuts of €44 billion by 2026, including the reduction of public holidays, measures that were strongly criticized by the opposition and deemed unpopular. The government's fall exposes Macron to a deeply fragmented parliament, with obvious difficulties in passing the budget bill and containing growing social unrest, while unions and grassroots movements have already announced strikes and protests in the coming days. Macron, for now, rules out a new dissolution of Parliament and confirms his intention to remain in office until 2027.

 

08/09/2025 - Guyana - Irfaan Ali eletto nuovamente Presidente

Irfaan Ali, del partito di governo People's Progressive Party (PPP), ha prestato giuramento in data odierna per un secondo mandato come presidente della Guyana, a seguito della ratifica della sua vittoria elettorale da parte della commissione elettorale. Alle elezioni del 1° settembre, il PPP/Civic ha ottenuto 36 seggi, guadagnandone tre rispetto al precedente parlamento. Durante il suo primo mandato, Ali ha investito i proventi derivanti dal recente boom petrolifero in programmi sociali, infrastrutture stradali, scuole, ospedali e nell’abolizione delle tasse universitarie statali. Nel suo discorso di insediamento, il presidente ha sottolineato l’impegno a diversificare l’economia, creare posti di lavoro, aumentare i redditi e garantire prosperità diffusa. Ali ha confermato che il settore petrolifero e del gas continuerà a crescere, con nuove esplorazioni nell’ambito di accordi di condivisione della produzione più solidi, finalizzati a garantire che la ricchezza generata sia ampiamente redistribuita tra la popolazione.

 

08/09/2025 - Guyana - Irfaan Ali re-elected President

Irfaan Ali of the ruling People's Progressive Party (PPP) was sworn in today for a second term as President of Guyana, following the ratification of his election victory by the Electoral Commission. In the September 1 elections, the PPP/Civic won 36 seats, three more than the previous parliament. During his first term, Ali invested proceeds from the recent oil boom in social programs, road infrastructure, schools, hospitals, and the abolition of state university tuition fees. In his inaugural address, the president emphasized his commitment to diversifying the economy, creating jobs, increasing incomes, and ensuring widespread prosperity. Ali confirmed that the oil and gas sector will continue to grow, with new exploration under stronger production-sharing agreements aimed at ensuring the wealth generated is widely redistributed among the population.

 

07/09/2025 - Brasile - Manifestazioni pro e contro Bolsonaro per il 203°anniversario dell'indipendenza

In data odierna, a Rio de Janeiro, decine di migliaia di persone hanno partecipato a un comizio convocato dal pastore evangelico Silas Malafaia, storico alleato di Bolsonaro. I manifestanti chiedono “amnistia generale” per i coinvolti negli eventi dell’8 gennaio 2023, quando sostenitori di Bolsonaro assaltarono il Congresso, la Corte Suprema e il Palazzo presidenziale a Brasilia. Il giudice Alexandre de Moraes, che guida il processo contro l’ex presidente, è uno dei bersagli principali delle proteste. Sui cartelli compaiono anche riferimenti internazionali, con appoggi a Donald Trump e parallelismi con l’assalto al Campidoglio statunitense del 6 gennaio 2021.  Contemporaneamente, i sostenitori di Lula si sono radunati nelle principali città, tra cui Rio, San Paolo e Brasilia, in aree separate per evitare scontri. La giornata ha evidenziato un Brasile politicamente polarizzato, con forti tensioni tra chi invoca clemenza e ritorno politico per Bolsonaro e chi sostiene la magistratura e la difesa della democrazia.

 

07/09/2025 - Brazil - Pro- and anti-Bolsonaro demonstrations mark the 203rd anniversary of independence.

Today, in Rio de Janeiro, tens of thousands of people attended a rally convened by evangelical pastor Silas Malafaia, a longtime ally of Bolsonaro. The protesters are demanding a "general amnesty" for those involved in the events of January 8, 2023, when Bolsonaro supporters stormed Congress, the Supreme Court, and the Presidential Palace in Brasilia. Judge Alexandre de Moraes, who is leading the trial against the former president, is a primary target of the protests. The signs also carry international references, with support for Donald Trump and parallels to the assault on the U.S. Capitol on January 6, 2021. Meanwhile, Lula supporters gathered in major cities, including Rio, São Paulo, and Brasilia, in separate areas to avoid clashes. The day highlighted a politically polarized Brazil, with strong tensions between those calling for clemency and a political comeback for Bolsonaro and those supporting the judiciary and the defense of democracy.

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